giovedì 17 dicembre 2009

Belle le lumache. Tranne quelle nei piselli Bonduelle.

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Eccola lì. Quella macchiolina nera in mezzo a tutte quelle macchioline verdi (ok ok solo io le vedo così...è che sono tornata miope!). E' proprio una chiocciola morta, quella che impropriamente molti di noi definiscono lumaca. Sono lì che mi impegno per farmi un pasto sano e bilanciato, apro una confezione di piselli Bonduelle e li verso nello scolapasta per lavare via impurità, zuccheri e conservanti...e ci trovo un cadavere. A parte lo shock, che sono ipersensibile con gli animali; a parte che sono vegetariana, quindi se avessi voluto un piatto con della carne avrei comprato i Teneroni Casa Modena; a parte ciò, la cosa che mi fa imbestialire è che provo a chiamare il numero del servizio clienti impresso sulla confezione...e risulta inesistente.
Molto male.
Compilo e invio il form presente sul sito: in più di 6 mesi nessuna risposta.
Non mi resta che sconsigliarvi vivamente (anzi...mortalmente, data la situazione) i piselli Bonduelle. A meno che non siate amanti dei secondi con carne un pò "originali", alla Orrori da gustare.



mercoledì 18 novembre 2009

Jimmy Choo aiutaci tu

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There's a new man in town: Jimmy Choo. Lo stilista di origini malesiane, ormai stranoto anche per il cliente medio dell'Oviesse (pardon, dovrei dire OVS dato il loro recente restyling) dopo la mega pubblicità gratuita(?) su Sex and the City, ha disegnato una collezione per H&M per salvare noi tutti poveracci dalla mancanza di stile. Dopo Karl Lagerfeld, Madonna, Linda McCartney e altri furboni, anche Jimmy ha capito che può vendere abiti e accessori di dubbia qualità a prezzi mediamente alti in una catena low cost.
Il segreto per fare successo? La "Limited Edition". L'accostamento di queste due parole è la garanzia del successo: lo hanno capito compagnie telefoniche, case discografiche, persino case automobilistiche. In un'epoca in cui tutto è globalizzato (dio, che aggettivo 90s) , quando credi di aver comprato una maglietta superfiga poi cambi idea quando, la sera stessa dopo l'acquisto, la indossi e la vedi addosso ad altre 3 persone che odi...Ora tutti abbiamo voglia di esclusività, di essere unici: perciò se ci convincono che un prodotto è unico, è per pochi eletti, ed è in edizione limitata noi abbindoliamo al trucco e ci convinciamo che quella scarpa favolosa made in china con l'etichetta Jimmy Choo la vedranno solo addosso a noi. Ed addosso ai piedi dei clienti di altri "soli"7 H&M stores in Italia. Senza contare il resto del globo.



martedì 17 novembre 2009

TIMangio lo stipendio. Non stavolta, però.

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Sono TIM più o meno da sempre. Su uno dei miei 4 cellulari.
Lo so che sembro una pazza suicida che cerca la morte per esposizione eccessiva alle radiazioni...ma in realtà non è così, lotto solo tra vita lavorativa-amici-conoscenti-offerte che allontanino il giorno in cui mi ridurrò sul lastrico.
La mia sim TIM, la più longeva, è quella che ultimamente mi dà più pensieri. Perchè sono Tim da secoli? Non lo so, abitudine? L'essermi affezionata al rosso? Tradizione?...Masochismo?
Poi scopro che la Tim lancia queste due nuove tariffe "Limited Edition":
- Tim 10, per chi fa chiamate lunghe e invia molti sms: con questa chiami ed invii SMS verso tutti a 10 cent/min (più scatto alla risposta di 16 cent);
- Tim senza scatto, per chi fa chiamate brevi e invia molti SMS: chiami tutti a 15 cent/min senza scatto alla risposta e invii SMS a 10 cent.
Non male, la seconda in particolare mi sembra molto valida...Peccato che entrambe siano solo per i nuovi abbonati. Non è giusto! Tim, mi cadi di nuovo...Già l'aver scelto la Belen come testimonial ti è costato un buon migliaio di abbonamenti femminili. Lo sai.
TIMpegnerai di più, la prossima volta?




giovedì 5 novembre 2009

L'intolleranza

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L'intolleranza è un bel problema. Soprattutto quella al latte.
Nel 2009 quando conosci qualcuno non gli poni più la storica domanda "Che musica ascolti?"(so 80s...). Non ci sono più le belle aggressioni verbali di una volta, scaturite da ingenue esternazioni tipo "Mmm...Simple Minds...ah sì il loro cantante è quello coi capelli rossi!". Adesso subito dopo la domanda di rito "Ce l'hai Facebook?", e subito prima di "Come hai detto che ti chiami? Sai mentre mi presento non ascolto mai cosa dice l'altro!", scatta la temutissima frase:
"Dai, anche tu sei intollerante al latte?!"
Ora io mi chiedo se certa gente pensa, prima di parlare. E mi rispondo: no.

Nel 2009 tanta gente non si è ancora accorta che siamo l'unico animale che continua ad allattarsi ben dopo lo svezzamento, per di più con latte di altri animali. Animali che, inoltre, vengono imbottiti di ormoni e il cui latte viene bombardato chimicamente, bollito, impacchettato e spedito per kilometri.
Chissà poi perchè siamo intolleranti. E chissà perchè le industrie non ce lo fanno notare, anzi, quando ci accorgiamo che il nostro intestino protesta, loro ci soffocano la coscienza producendo "latte ad alta digeribilità".
Ma la cosa a cui più sono intollerante sono gli pseudo-intolleranti. "Uffa non posso mangiare formaggio/uova/... perchè se no devo volare in bagno. Sai sono allergico". Magari se avessi un'alimentazione un pò più equilibrata e gradualmente ingerissi l'amatissimo alimento che ti dà fastidio, il tuo corpo non te lo farebbe pesare. E poi, dai, l'allergia (purtroppo per gli allergici veri!) è un'altra cosa. Se non lo capisci, non ti lamentare e tieni un libro di Faletti o di Larsson in bagno.



mercoledì 23 settembre 2009

La revisione

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Sto facendo la revisione del mezzo che guido da un pò di anni.

Per prima cosa sono stata dalla dermatologa, amica-nemica a cui lascio una barca di soldi-sorrisi-cellule morte ma che chissà perchè la pelle della mia faccia fa ancora schifo. Vorrei avere una faccia da culo così almeno sarebbe liscia. Ok vabeh con un pò di buccia di arancia...ma dicevo: dermatologa (e metà portafoglio), andata. E nella sala d'attesa mi sono letta un Glamour scaduto. Ho sbavato sui vestiti ("Figo sto microabito! Ah beh dai solo 2.745 euro. Ho buon gusto"), ho capito che van di moda le parigine (che sono le calze, non le fighette con il basco rosso e la maglia a righe), e ho scoperto che senza una base trucco Lancôme sei una fallita.

Poi mi sono diretta dall'oculista a cui devo la vita perchè mi ha tolto 10 gradi di miopia suddivisi a metà tra i miei due minuscoli occhi da giapponese stupita: bene, a 6 anni dall'operazione la miopia sta tornando. Figo però, perchè rispolverare la montatura Chanel che mi era valsa 10 regali di compleanno e Natali vari per utilizzarla guidando di notte fa molto figa. Nella sala d'attesa dell'altrimenti detto Loculista ho avuto poi il piacere di leggere Grazia, che mi fa sentire una ragazza fine finchè lo leggo, poi fine, sono la solita tipa poco aggraziata che secondo un mio caro amico è lesbica latente (ma purtroppo per le donne non lo sono). Su Grazia scopro che secondo loro Jesse James è un meccanico che ha sposato Sandra Bullock (noto transessuale. Dai con quella faccia lì!). Un meccanico. Jesse James.
Al di là di questo shock (sarà stato anche l'effetto del collirio allargapupille che mi faceva sembrare Mr. Burns) mi sono chiesta: ma possibile che su sti giornali ci siano solo abiti e scarpe dai millemila euro in su? io che sto cercando una mise strafiga ma economica per un evento a cui dovrò partecipare tra un paio di settimane? e allora...trovato il problema, trovata la soluzione.

Una luce scesa dal cielo (o, forse, un'insegna luminosa) mi ha indicato un negozio di scarpe fighe ed economiche.Ne ho comprato subito un paio (59€, viola, zeppa e cinturino), anche se sotto l'effetto del collirio. Saranno davvero fighe o è l'effetto della pupilla stonata?
Lo scoprirò quando finirà il Mr Burns Effect.



 

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